Villa Pisani

Le ville del Palladio.

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Villa Marcello-Gazzotti – Bertesinella

 

E’ estremamente interessante perché è un altro modo di declinare il fornice centrale che noi abbiamo visto fino adesso. Un modo molto più vicino ai palazzi di città, perché l’intelaiatura è molto vicina a quella di palazzo Porto Festa, oppure abbastanza simile, anche se non si usa l’ordine gigante, a Palazzo Valmarana.
Abbiamo pertanto un alto zoccolo: qui dove affacciano le finestre, abbiamo dei riparti murari cadenzati da basamento, semipilastro, capitello stranamente di ordine corinzio, ordine che Palladio usa rarissimamente, preferendogli sempre l’ordine medio, cioè lo ionico.

 

In questa partitura muraria inserisce la nostra finestra trabeata con evidenti massicce mensole di sostegno.
Abbiamo quindi sette partiture o sette intercolumni perché inserite tra un pilastro e l’altro il cui ritmo è estremamente armonico, perché le aperture della facciata hanno le stesse dimensioni delle partiture murarie non come a villa Godi, dove la parte centrale è più ristretta rispetto alle ali laterali: quindi hanno lo stesso identico respiro, questo dà una dilatazione del ritmo.
La presenza del timpano diviene fondamentale in queste costruzioni.
 

Abbiamo quindi sette partiture o sette intercolumni perché inserite tra un pilastro e l’altro il cui ritmo è estremamente armonico, perché le aperture della facciata hanno le stesse dimensioni delle partiture murarie non come a villa Godi, dove la parte centrale è più ristretta rispetto alle ali laterali: quindi hanno lo stesso identico respiro, questo dà una dilatazione del ritmo.
La presenza del timpano diviene fondamentale in queste costruzioni.La scalinata ( a sinistra ) ci permette di constatare come Palladio lavorasse sempre con materiali estremamente umili ( in questo caso il mattone che era anche il meno caro ). La pietra compariva solo ed unicamente per i motivi più importanti ( i capitelli o le cornici di trabeazione ) e quindi definivano, delimitavano, decoravano il paramento murario.


 

Poi vediamo la parte posteriore. Questa è stata fotografata solo per documentare una cosa: in una città UNESCO in cui tutti i monumenti palladiani sono vincolati, come succede spesso nelle ville frazionate fra molti eredi, che non riescono a mettersi d’accordo, si lascia andare la villa in sfacelo, abbandonandola e privandola di ogni controllo, qualcuno si è permesso di aprire due lucernari nel solaio per dar luce e renderlo zona abitabile. Questo per farvi notare come il tempo scorra anche per queste ville anche in questo senso profondamente negativo.

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